Alla ricerca di un nuovo impegno per la sanità sul nostro territorio

Un incontro proficuo, a detta di molti, quello che la consigliera regionale Simona Liguori di CIVICA FVG, vicepresidente della Commissione Sanità, ha voluto effettuare con i cittadini delle Valli del Natisone e di Cividale per raccogliere e analizzare le tante criticità presenti sul territorio dal punto di vista sanitario.
Mercoledì 12 luglio nella sede della Pro loco di Ponteacco Liguori – che ha origini valligiane, la madre è di Osgnetto – ha introdotto l’incontro parlando di “riassunzione di impegno per la sanità e la tutela della salute di queste zone. L’impoverimento di questi ultimi anni – ha aggiunto – è sotto gli occhi di tutti. L’ospedale di Udine, per chi vive qui comunque troppo lontano, si trova in estrema difficoltà, pensiamo al fatto che hanno dovuto appaltare a una cooperativa esterna parte del Pronto soccorso. Con le cooperative, i medici a gettone, stanno smembrando quell’ospedale”. Liguori ha ricordato come l’ultimo assestamento di bilancio sia ricchissimo: “I soldi ci sono, i servizi nell’ospedale di Cividale no. La Corte dei Conti nel suo rapporto appena arrivato in Regione dice che i fondi stanziati alle aziende sanitarie non sono stati impiegati nella loro totalità, e sarebbero serviti ad esempio per l’abbattimento delle liste di attesa.”
La consigliera regionale ha poi ricordato le ‘perdite’ degli ultimi anni su questo territorio, dalla guardia medica di San Pietro al reparto di Medicina per acuti e al Pronto soccorso a Cividale.
L’incontro è stato però soprattutto un momento di ascolto. Molti gli interventi. Tra gli altri Maria Cristina Novelli, già dirigente responsabile del Dipartimento di Assistenza Geriatrica dell’Azienda sanitaria del Medio Friuli, ha affermato che “il sistema sta implodendo, si sta impoverendo sempre di più. Le promesse fatte dalla giunta regionale sono state tantissime, ma non si sono mai realizzate. Sta invece aumentando la presenza del privato, il dramma è che stiamo andando verso un modello americano: chi ha i soldi avrà i servizi, chi non ha soldi non li avrà.” Novelli ha poi sottolineato come “il Cividalese e le Valli del Natisone devono aiutarsi reciprocamente, adesso c’è l’occasione di fare qualcosa perché la Regione i soldi ce li ha, inoltre c’è il progetto delle Aree interne, che prevede fondi anche per aumentare i servizi sanitari”.
Gabriella Totolo, per molti anni responsabile dei servizi socio-assistenziali dell’Ambito distrettuale del Cividalese, ha parlato del rischio della creazione di nuove strutture, visto che ne abbiamo già abbastanza: “Basta cemento, investiamo sul personale. Si è detto che i soldi ci sono, mancano però i progetti.”
Più politico l’intervento di Nino Ciccone, consigliere comunale di opposizione a San Pietro, di cui è stato in passato assessore. “Da anni – ha detto – lottiamo per la difesa dell’ospedale di Cividale, per la sanità pubblica. I risultati sono quelli che sono, quindi ci dobbiamo chiedere se questo tipo di protesta e proposta sia produttivo. Abbiamo appena avuto le elezioni regionali, va fatta un’azione di responsabilizzazione nei confronti delle forze politiche di opposizione. Sono movimenti e partiti politici che spero condividano una proposta di sanità diversa sul territorio. Quelle forze politiche dovrebbero farsi sentire e unirsi ai comitati e alla gente comune.” Altri due aspetti sono stati rimarcati da Ciccone: la mancanza di un tramite tra cittadini e politici, una volta rappresentato dalle segreterie locali dei partiti, e un invito alla popolazione delle Valli del Natisone a impegnarsi anche su questi temi in vista delle elezioni comunali del prossimo anno.
Renato Osgnach, del Comitato per la tutela della salute nelle Valli del Natisone, ha ricordato come non ci sia alcun appoggio da parte dei tre consiglieri regionali di Cividale, e che lo stesso assessore alla sanità Riccardi sia stato nominato “dai poteri forti e non dai cittadini”. Riguardo l’ospedale di Cividale, Osgnach si è chiesto come siano stati investiti i quasi tre milioni di euro stanziati dalla Regione nel 2020 e ha infine rimarcato la carenza di medici di base: “Bisognerebbe eliminare per una decina di anni il numero chiuso nelle università.”
Ha preso la parola anche Anna Agrizzi, presidente dell’Associazione di tutela diritti del malato che ha aperto un punto di ascolto anche a Cividale, nella sede della Somsi. “Le persone che vivono in questo territorio – ha detto – devono segnalarci i problemi e le criticità. Riguardo i lunghissimi tempi delle liste di attesa per le visite mediche, c’è la possibilità di fare ricorso al giudice di pace per avere un rimborso, previsto per legge, quando si è costretti a rivolgersi al privato.”
Infine Michele Coren, consigliere comunale di Drenchia, ha parlato, a proposito dell’esito delle ultime elezioni regionali, di rassegnazione: “La popolazione non ha la capacità di analizzare la situazione reale, non capisco perché queste vallate il consenso alla fine in buona parte lo hanno dato a coloro che stanno rendendo il servizio sanitario quello che è”.
Tutte istanze che sono state fatte proprie da Liguori: “Ho preso nota delle osservazioni. Insieme alle altre forze di opposizione voglio presentare un progetto alternativo a quello attuale. Quello che vogliamo è a fare in modo che Cividale non sia più poliambulatorio, perché questo è diventato dopo la riforma Riccardi, ma diventi un luogo che funzioni in collegamento con Udine, a livello di dipartimento, come è stato in passato.”

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