È il contrasto al calo demografico l’obiettivo cardine del cluster che stanno avviando i comuni della fascia confinaria della provincia di Udine con quelli dell’Alta valle dell’Isonzo in Slovenia. Il protocollo per la nuova collaborazione trasfrontaliera – ci spiega Alan Cecutti, sindaco di Taipana, che ha seguito l’iter di redazione del documento in rappresentanza dei comuni della parte italiana – contiene alcune linee strategiche su tre settori chiave in cui si declina l’obiettivo principale: infrastrutture, turismo e fonti energetiche. L’attesa firma dei 25 comuni che aderiscono all’iniziativa non avverrà però il prossimo 26 maggio come inizialmente annunciato. “Obblighi istituzionali e la volontà di garantire la presenza anche delle rappresentanze regionali – spiega Cecutti – hanno imposto uno slittamento di qualche giorno, la data verrà comunque scelta entro la fine di questa settimana”.
L’idea del cluster è nata in seguito all’incontro fra le amministrazioni comunali dei due lati del confine in occasione del tradizionale Novoletno srečanje (lo scorso 20 gennaio a Caporetto) incentrato proprio sul calo demografico e sui possibili strumenti di contrasto che potrebbero essere messi in campo. In una serie di incontri successivi sono stati scelti quindi la forma della collaborazione (e la scelta è ricaduta sullo strumento più agile e meno vincolante del cluster) e i settori strategici di intervento: infrastrutture, turismo e fonti energetiche.
Hanno già aderito al progetto i comuni di Resia, Lusevera, Taipana, Tarcento, Nimis, Attimis, Faedis, Torreano, Pulfero, San Pietro al Natisone, Savogna, San Leonardo, Stregna, Grimacco, Drenchia, Prepotto, Chiusaforte, Moggio Udinese, Dogna, Artegna e Montenars per il versante italiano e Bovec, Tolmin, Kobarid e Kanal ob Soči per quello sloveno, che ricomprendono una popolazione complessiva di 60mila abitanti. La struttura però, dice Cecutti, è stata volutamente impostata come aperta anche a nuove adesioni purché i comuni interessati abbiano un’omogeneità di problematiche sociali ed economiche simili a quelle dei comuni già inclusi nel progetto.
Il passo successivo alla firma – ci spiega sempre il primo cittadino di Taipana – “sarà di avviare un tavolo tecnico fra le amministrazioni comunali che proporrà una strategia di interventi più puntuale e dettagliata e studierà una formula di attuazione che rispetti le diverse normative legislative ed amministrative previste nei due Stati”. Cecutti si dice anche sicuro che “queste forme di collaborazione porteranno importanti benefici per i cittadini, incentivando gli investimenti sul territorio e – quindi – creando nuove possibilità occupazionali”.