Non ci sarà ‘l’albo parallelo’ per enti e associazioni che promuovono le ‘varianti linguistiche’ delle valli del Natisone, del Torre e della Val Canale.
Né la mutua esclusività fra i finanziamenti ottenuti per le attività di promozione delle varianti e quelli eventualmente ottenuti sulla base di altri capitoli della legge regionale di tutela della minoranza linguistica slovena.
La nuova formulazione, proposta dalla giunta regionale, dell’articolo 22 (Contributi per interventi in favore del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale) della legge regionale 26/2007 ha ottenuto la luce verde della commissione consultiva per la minoranza linguistica slovena, riunitasi ad Udine lo scorso 3 ottobre.
Una modifica, su cui ha a lungo insistito l’attuale giunta regionale e in particolare l’assessore competente Pierpaolo Roberti, legata alle rivendicazioni di alcune associazioni che si rifiutano di riconoscere (contrariamente a ciò che afferma la scienza linguistica) i dialetti dei territori a ridosso del confine nella ex provincia di Udine come parte del complesso sistema dialettale sloveno.
La prima proposta di modifica dell’articolo 22, che aveva sollevato le proteste di organizzazioni e rappresentanti istituzionali della comunità linguistica slovena e che prevedeva l’albo parallelo per le associazioni ‘antislovene’, era stata ritirata frettolosamente, lo scorso 21 giugno, quando ormai sembrava in dirittura d’arrivo, poco prima dell’approvazione in Consiglio regionale del decreto di legge omnibus che conteneva la nuova disposizione.
La nuova formulazione dell’articolo, mediata quindi dalla Giunta regionale con le organizzazioni slovene (anche se i gruppi di cui sopra, pur espressamente invitati, hanno rifiutato ogni confronto), prevede che “per la promozione delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale possono essere finanziati programmi di attività e iniziative presentati dai Comuni (come avvenuto finora, ndr) nonché da enti e associazioni, anche non iscritte all’Albo di cui all’articolo 5 (Albo regionale delle organizzazioni della minoranza linguistica slovena, ndr), aventi sede legale ed operanti nei medesimi territori”.
I progetti finanziabili quindi potranno essere presentati anche dalle associazioni che sono iscritte all’albo. Si apre poi alla possibilità che vengano finanziate in percentuale (da stabilire con regolamento a parte) le spese generali di funzionamento delle associazioni stesse.
Si esclude, d’altro canto, la possibilità che il finanziamento possa essere cumulato con quello eventualmente ottenuto dagli enti (elencati all’articolo 18 della stessa legge) che la Regione riconosce di ‘preminente rilevanza’.
Non viene modificata invece, rispetto alla legge in vigore, la disciplina sulla tutela del resiano, che resta in capo al Comune di Resia.