San Pietro e Drenchia sì, Stregna e Savogna no. I 331mila 650 euro a disposizione delle amministrazioni comunali delle Valli del Natisone e del Torre in cui è storicamente insediata la comunità linguistica slovena verranno impiegati interamente per finanziare i lavori sull’ex college di San Pietro e per l’acquisto di un trattore per Drenchia. È quanto ha stabilito, con una votazione a maggioranza, l’assemblea dei sindaci della Comunità di montagna del Natisone e Torre, riunita a Faedis lo scorso 5 ottobre, al termine di una discussione – a tratti accesa – in cui non si è giunti ad un accordo unanime fra le amministrazioni interessate.
Motivo del contendere era la quota – stabilita dalla Regione per questa porzione di territorio in 331mila 650 euro, appunto — messa a disposizione dei Comuni per il triennio 2024 – 2026 e relativa all’articolo 21 della legge 38/2001 (“Per consentire l’attuazione di interventi volti allo sviluppo dei territori dei comuni della provincia di Udine nei quali è storicamente insediata la minoranza slovena”).
Agli uffici della Comunità di montagna sono arrivate cinque proposte di investimento, quattro dai Comuni delle Valli del Natisone, più una dal Comune di Nimis. Quest’ultima, ha chiarito in assemblea il presidente della Comunità di montagna Mauro Steccati (sindaco di Tarcento), non poteva essere accolta in quanto l’intervento non era pensato per Cergneu, unica frazione di Nimis in cui è riconosciuta la presenza storica della minoranza slovena.
Il progetto di San Pietro, ha spiegato durante la riunione il sindaco Mariano Zufferli, prevede di realizzare alcuni lavori sull’ex college che garantiscano un ingresso diretto al primo piano della struttura di proprietà comunale (al momento inutilizzata) e un incremento dei posti letto dai 50 attuali a 80. La struttura, quindi, potrà essere messa a disposizione di un gestore per avviare un’attività ricettiva. L’intervento, del valore complessivo di 260mila euro secondo il quadro economico presentato alla Comunità di montagna, è stato ponderato – a seguito di alcuni incontri – anche sulla base della Strategia per lo sviluppo turistico della destinazione ‘Benečija’ che sta portando avanti l’Istituto per la cultura slovena.
A Drenchia, invece, ha poi spiegato Michele Coren, consigliere di Drenchia e delegato in assemblea dal sindaco Francesco Romanut, si intende investire 111mila 756 euro per l’acquisto di un un trattore attrezzato per la pulizia del verde e delle strade comunali e in particolare – ha sottolineato Coren – per le viabilità che conducono alle attività di Clabuzzaro e Passo Solarje.
Il progetto del Comune di Stregna avrebbe invece finanziato con 60mila euro il miglioramento dei locali delle cucine e della lavanderia all’Ostello La Finestra di Tribil Superiore, mentre quello di Savogna, del valore di 40mila euro, il ripristino e l’adeguamento della pesa pubblica del capoluogo.
Il valore complessivo dei quattro progetti avrebbe evidentemente superato la cifra a disposizione e nemmeno durante la breve sospensione dei lavori dell’assemblea i sindaci dei quattro Comuni interessati hanno raggiunto un accordo.
È stato quindi il presidente Steccati a prendere l’iniziativa, proponendo di mettere ai voti la sua proposta, ossia quella di finanziare per 225mila euro il progetto di San Pietro (per la parte restante, rispetto ai 260mila euro previsti, il Comune dovrà aggiungere fondi propri) e per l’intero importo l’acquisto del trattore per Drenchia.
Luca Postregna – che ha lamentato la scarsa capacità di programmazione della Comunità di montagna ed è quindi stato bruscamente invitato da Steccati a proporre una soluzione alternativa – ha suggerito di finanziare tutti e quattro i progetti al 70 per cento. Al momento del voto i sindaci presenti hanno scelto a maggioranza la proposta di Steccati mentre l’alternativa di Postregna è stata votata dai soli sindaci Tatiana Bragalini di Savogna, Sandro Rocco di Attimis e dallo stesso Postregna.
Potrebbe sembrare un epilogo dettato da logiche di appartenenza politica. Ma, ha spiegato invece Steccati, la sua proposta è motivata da un mero calcolo aritmetico, visto che, con la soluzione adottata, si finanzierebbero due progetti impiegando l’intera somma a disposizione.
Durante la discussione la sindaca di Savogna ha sollevato la questione dell’ingente avanzo di amministrazione della Comunità (2,4 milioni di euro) che poteva essere impiegato per colmare la differenza fra la cifra a disposizione e il valore complessivo delle proposte di investimento. Il presidente Steccati ha però replicato che il destino dell’avanzo di amministrazione deve essere discusso nel complesso e con il coinvolgimento di tutti i Comuni che aderiscono all’ente.
Fondi della 38 a Drenchia e S. Pietro, ‘no’ ai progetti di Savogna e Stregna
