Il ministro delle finanze sloveno Andrej Bertoncelj, all’inizio dell’esame in Parlamento, si è detto convinto che la manovra finanziaria slovena per il prossimo biennio sia tra le migliori dell’eurozona. Questo vale tanto per il surplus previsto quanto per il calo del debito pubblico, nonostante porti il bilancio a valori mai raggiunti prima d’ora. Il ministro è anche convinto che la finanziaria garantirà un alto livello di protezione sociale e rafforzerà il sistema sociale e le politiche per la famiglia. Molta attenzione è stata posta anche allo sviluppo del paese, con investimenti nella ricerca, nelle infrastrutture e nell’economia, ha aggiunto.
Il testo verrà votato dal Parlamento oggi, 21 novembre. Dalla sua approvazione dipende anche il futuro del governo. Il premier Šarec è stato infatti molto chiaro: senza la manovra finanziaria e la legge per la sua esecuzione, la Slovenia entra in crisi. Anche per questo si è tenuto ieri, 20 novembre, un pranzo-vertice di coalizione, durante il quale è stato fatto il punto sulla situazione e sono state definite alcune nuove priorità. Tra i temi affrontati anche la fine della collaborazione esterna con il partito Levica (La Sinistra).
Nel frattempo la Commissione europea, dopo aver analizzato la Legge di Bilancio slovena (così come quella degli altri stati membri), ha dato il suo ok alla manovra, ma con un importante avvertimento: la Slovenia rischia di non riuscire a rispettare il Patto di stabilità. Lo stesso avvertimento è stato inviato anche a Italia, Belgio, Finlandia, Francia, Portogallo, Slovacchia e Spagna. Questa volta però da Bruxelles non è arrivato il disco rosso per nessun Paese.