“La memoria del primo conflitto come percorso di pace e sviluppo”

“Non si tratta di ricordare semplicemente i fatti della prima guerra mondiale, ma di trasformare il ricordo di quei tragici eventi di cento anni fa in un percorso di pace. Questa iniziativa, che punta a valorizzare i luoghi della Grande guerra nelle valli del Natisone, interpreta perfettamente quello che è lo spirito della legge regionale sul centenario: commemorare quei fatti e riconoscere il sacrificio dei ragazzi che la combatterono e allo stesso tempo realizzare qualcosa che resti per il futuro, per la crescita del territorio.” Così la presidente della Regione Debora Serracchiani ha concluso la presentazione del progetto Percorsi della Grande Guerra lungo l’ex confine delle valli del Natisone, tenutasi a Castelmonte lo scorso 8 luglio. All’incontro, introdotto e moderato da Luca Postregna, sindaco di Stregna, comune capofila del progetto, dopo i saluti del sindaco di Prepotto Maria Clara Forti, hanno relazionato Pier Giorgio Tami della commissione carnica Sentieri Fvg, lo storico Marco Pascoli, Antonio de Toni presidente della Pro loco Nediške doline e Marco Meneghini del gruppo speleologico goriziano C. Seppenhofer.
Il progetto si svilupperà fra agosto e novembre con otto diverse escursioni alla scoperta dei luoghi che furono teatro della prima guerra mondiale. Su percorsi che si snodano su una rete di 40 chilometri, fra le ricchezze del paesaggio naturale e storico delle valli del Natisone.
La Grande Guerra, ha infatti spiegato Pascoli, ha visto suo malgrado, questo territorio in prima fila durante tutte e tre le fasi che hanno segnato la storia del fronte. La prima, quando, ad inizio conflitto, l’Italia ebbe qui il suo primo caduto Riccardo Giusto. La seconda, meno studiata dalla storiografia, in cui il genio militare realizzò nelle vallate, che erano retroterra del fronte, centinaia di chilometri di strade e diverse infrastrutture visibili ancora oggi. Furono, fra l’altro, donne e bambini del posto (con gli uomini impegnati nei combattimenti) a lavorare alle dipendenze dell’esercito. Sempre qui si preparò anche l’offensiva italiana sull’altipiano della Bainsizza (17-31 agosto 1917) e in quell’occasione avvenne la visita sul monte Cum (Hum) del re Vittorio Emanuele III.
La terza fase bellica di cui questo territorio fu protagonista è stata quella dello sfondamento di Caporetto. In cui si mise in luce con la conquista del Kolovrat e del Matajur anche l’allora 26enne ufficiale dell’esercito Erwin Rommel.
Il presidente della Pro loco Nediške doline Antonio De Toni ha quindi descritto le escursioni che faranno parte della rete sulla Grande Guerra. A partire da quella del prossimo 6 agosto sui sentieri di Rommel, cui seguirà, il prossimo 15 agosto, nell’ambito dei festeggiamenti di San Rocco a San Leonardo, quella verso la chiesetta di San Nicolò. Un’attenzione particolare merita il grande evento del 16 settembre quando, in collaborazione con la Fundacija Poti miru v Posočju di Caporetto, si terrà la commemorazione della battaglia di Caporetto. Seguiranno poi, fra settembre, ottobre e novembre, le passeggiate alla riscoperta dei luoghi in cui combatté Carlo Emilio Gadda, quelle sul Kolovrat e sul monte Spik.
In conclusione Serracchiani ha sottolineato anche come il merito del progetto sia quello di essere riuscito a mettere insieme diverse realtà istituzionali e della società civile. Presupposto indispensabile questo, per dare visibilità al territorio, l’unico modo di lavorare utile a garantire un futuro, anche occupazionale, per i giovani di questa zona e contrastare così lo spopolamento.

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