La Slovenia in zona arancione, si allentano le misure anticovid

La situazione epidemiologica in Slovenia continua a migliorare e, stando agli ultimi dati, il Paese da questa settimana è in zona arancione: la media dei contagi negli ultimi sette giorni è scesa sotto 1000 (841 stando ai dati relativi a ieri, 11 febbraio), così com’è al di sotto di tale soglia il numero dei malati covid ospedalizzati (789, tra cui 154 in terapia intensiva). Il cambio di colore è stato ufficializzato anche dal governo che – come previsto dal piano di allentamento delle misure anticovid – ha annunciato la sospensione di alcune misure: da lunedì 15 gli spostamenti saranno consentiti in tutto il Paese (finora erano limitati, tranne in casi eccezionali, al comune di residenza o alla regione statistica di appartenenza), sono consentite riunioni fino a 10 persone, riaprono tutti i negozi ed altre attività (già in precedenza era stata consentita l’apertura agli esercizi commerciali con superficie fino a 400 mq), ritornano a scuola tutti gli alunni delle scuole elementari (che in Slovenia comprendono le primarie e secondarie di primo grado) ed i maturandi. Rimane il coprifuoco tra le 21 e le 6.
Novità anche per quanto riguarda l’attraversamento dei confini Schengen, quindi con l’Italia, Austria ed Ungheria: l’entrata in Slovenia (a chi possiede i requisiti necessari) da domani sarà possibile da tutti i valichi di frontiera. Vengono quindi eliminati i dieci punti di controllo fissi presidiati finora dalla polizia. Il governo sloveno ha introdotto un’ulteriore novità per quanto riguarda la possibilità di entrare in Slovenia (senza obbligo di quarantena o al di fuori delle eccezioni previste per i singoli stati di provenienza in base alla loro condizione epidemiologica): questa possibilità sarà concessa, non solo a chi presenta un certificato di test negativo al coronavirus (il tampone dev’essere stato effettuato nelle 48 ore precedenti all’ingresso in caso di test molecorale PCR o 24 ore nel caso di test rapido), ma anche a chi è stato già vaccinato con la seconda dose o ha già avuto e superato l’infezione covid-19 (il permesso si riferisce a chi è stato positivo al covid-19 non meno di 21 giorni prima e non più di sei mesi prima) e può certificarlo in caso di controllo della polizia. Va aggiunto in ogni caso che in Italia, in assenza di tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore prima dell’arrivo nel Paese, continua ad essere previsto l’isolamento fiduciario per chi rientra dalla Slovenia.

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