“Occorre pensare e credere ad un nuovo tipo di comunità che può essere anche di passaggio, ma che in quel passaggio ha cura del luogo” ha detto Antonella Bukovaz nel suo intervento all’inaugurazione ufficiale di Stazione di Topolò. La cura del luogo è il grande tema al quale si sta dedicando, non da questi giorni, la Postaja. Lo dimostra il fatto che è stata scelta, assieme a Dordolla (comune di Moggio Udinese), come una delle sedi periferiche della terza Conferenza mondiale dei paesaggi terrazzati, che si terrà in Italia nell’ottobre del prossimo anno. Ed un’anteprima di quello che potrebbe essere l’impegno di Topolò lo si è avuto venerdì 10 luglio con un convegno che si è tenuto nella sede municipale di Clodig.
Quello dei paesaggi terrazzati è un tema presente ed assente allo stesso tempo nelle nostre vallate. Presente perché le terrazze costruite a suo tempo per permettere le coltivazioni esistono, anche se non visibili come un tempo, assente perché della loro importanza (dal punto di vista del recupero dei ‘tesori’ della cultura contadina, ma anche della funzione che hanno rispetto ai problemi di dissesto idrogeologico) se ne parla da poco. Lo scorso anno con una passeggiata, ripetuta ed anzi sviluppata in questa edizione, è emersa la presenza delle terrazze attorno a Topolò. Quest’anno è stato evidenziato come quello dei terrazzamenti sia un tema universale. Non per nulla le prime due conferenze mondiali si sono tenute in luoghi come la Cina ed il Perù. Del prossimo appuntamento italiano ha parlato venerdì – dopo gli interventi introduttivi del sindaco di Grimacco Eliana Fabello e di Donatella Ruttar a nome degli organizzatori – Donatella Murtas, rappresentante dell’Alleanza mondiale dei paesaggi terrazzati (per chi vuole saperne di più il sito è: www.terracelandscapes2016.it).
Lucija Ažman Momirski, docente dell’università di Lubiana, ha raccontato l’esperienza slovena soffermandosi sul territorio delle Goriška Brda, mentre Paola Giostrella, del CNR Istituto Ricerca Protezione Idrogeologica, ha raccontato quanto in una regione come la Liguria, con il 30% del territorio costituito, il loro lento ma inesorabile abbandono costituisca un rischio dal punto di vista idrogeologico. Altra esperienza quella di Cinzia Zonta, proveniente dal Canal del Brenta, dove le terrazze si possono adottare.
Più legata alle Valli del Natisone la seconda parte del convegno, con interventi di Giovanni Coren (ha accompagnato scuole a Predrobac, paese abbandonato nel comune di Pulfero, raccontando così alle giovani generazioni i segreti delle terrazze), Luca Postregna, sindaco di Stregna, che ha presentato l’associazione fondiaria da poco costituita nel suo comune, e Stefano Predan e Luca Vogrig, rappresentanti della Kmečka zveza della provincia di Udine, che si sono soffermati sulle forme di sostegno pubblico alla conservazione del patrimonio rurale. Infine Mauro Pascolini, dell’Università di Udine, ha spiegato i punti salienti del nuovo Piano paesaggistico regionale.