Dopo l’abbandono definitivo delle trattative per formare una maggioranza parlamentare da parte di NSi, Marjan Šarec, con la sua lista LMŠ e con SD, SMC, DeSUS e SAB, ha provato a definire un programma condiviso con la Sinistra. Dopo alcuni giorni di trattative intense il partito guidato da Luka Mesec si è riunito ieri 31 luglio per decidere se entrare in coalizione o scegliere altre strade. Dopo aver analizzato la proposta del contratto di governo i vertici del partito hanno deciso di non entrare nella coalizione (10 i voti per l’ingresso in coalizione, 21 i contrari), ma hanno ritenuto la bozza abbastanza soddisfacente per poter appoggiare dall’esterno un eventuale governo di LMŠ, SD, SMC, DeSUS e SAB (21 i voti a sostegno di questa opzione, dieci i contrari) e collaborare con l’esecutivo “a progetto” e in modo costruttivo.  Come ha sottolineato il coordinatore della Sinistra, Mesec, dopo il vertice, il suo partito vuole contribuire alla nascita del governo Šarec ed ha ammesso che durante le trattative sono arrivati a dei buoni compromessi su alcuni punti, come la sanità pubblica e il sistema previdenziale. Su altri invece – privatizzazioni, flessibilità del mercato del lavoro, filo spinato ai confini, formazione di battaglioni – le scelte della coalizione sono troppo lontane dalle loro posizioni. Non si tratta quindi di avere paura di prendersi le proprie responsabilità, ha chiosato Mesec, ma del fatto che avrebbero dovuto accettare soluzioni completamente contrapposte alle loro posizioni su alcuni temi e per questo l’appoggio al governo Šarec non può essere totale. La decisione del Consiglio della Sinistra dovrà in ogni caso essere confermata tramite un referendum interno che effettueranno entro l’8 agosto. Mesec è convinto che la base condividerà la loro scelta.

Sembra quindi aperta la strada verso un governo di minoranza guidato da Šarec e formato dai cinque partiti di centro sinistra che potranno contare sull’appoggio esterno della Sinistra con cui proseguiranno ora le trattative per arrivare ad un protocollo di collaborazione.

Il secondo termine per indicare un mandatario scade il 10 agosto. I candidati, oltre che dal presidente della Slovenia, possono essere indicati anche dai parlamentari.