Non solo la pandemia, non solo la chiusura del Punto di primo intervento di Cividale: dallo scorso 19 ottobre, diversi cittadini dei comuni di San Leonardo, Grimacco e Stregna sono anche privi del servizio ambulatoriale del medico di famiglia. Annamaria Russo, che in questi comuni ha garantito il servizio fino al 19 ottobre, ha infatti cessato l’attività. I suoi pazienti devono rivolgersi all’ASUFC (distretto sanitario in via Carraria a Cividale) per la scelta del nuovo medico di base, oppure online se si è attivato lo SPID o la tessera sanitaria come carta regionale dei servizi.
Ad oggi però, nessuno dei medici di famiglia che svolgono la propria attività nei comuni delle Valli del Natisone si è reso disponibile a riattivare il servizio svolto precedentemente dalla dott. Russo. Va detto che molti di questi hanno già raggiunto il numero massimo di pazienti mutuabili e che già prima della cessazione delle attività della dottoressa Russo il servizio era ridotto al minimo, in qualche caso con una sola ora alla settimana. Le amministrazioni comunali di Stregna, Pulfero, San Pietro, San Leonardo, Savogna, Drenchia e Grimacco, preso atto della situazione, hanno già sollecitato la responsabile del distretto di Cividale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, la dottoressa Anna Paola Agnoletto, durante un incontro tenutosi il 23 ottobre, chiedendo il ripristino del servizio ambulatoriale e sottolineandone l’importanza cruciale per il territorio considerando la montanità, la distanza dal fondovalle e la quota importante di popolazione anziana che vi risiede. Con una delibera le giunte comunali, inoltre, intendono sollecitare l’amministrazione regionale e la popolazione anche attraverso una petizione e, quindi, una raccolta firme dei cittadini.
Tre comuni delle Valli senza ambulatorio medico
