Incoraggiare le persone di tutte le età ad imparare e ad usare più lingue, perché è più utile sia dal punto di vista socioeconomico che in termini culturali ed educativi e perché costituisce un vantaggio competitivo in campo professionale e una grande risorsa per costruire una società più coesa, più rispettosa, più giusta e più umana. Si tratta di uno degli obiettivi promossi dalla Giornata europea delle lingue, istituita nel 2001 dal Consiglio d’Europa, che con il patrocinio dell’Unione europea ha scelto la data del 26 settembre allo scopo di creare un’occasione specifica per la conoscenza e la condivisione dell’importanza della diversità linguistica, come patrimonio, diritto e opportunità per tutti.
In Friuli, terra naturalmente multilingue dove però, per ragioni storiche e politiche, la diversità linguistica è stata spesso considerata più un problema che una ricchezza e una risorsa, con l’effetto della stigmatizzazione e della minorizzazione di friulano, sloveno e tedesco, la Giornata europea delle lingue è stata celebrata sempre con iniziative diffuse sul territorio e legate a doppio filo con le specificità delle comunità locali e con gli obiettivi generali di promozione del plurilinguismo.
Sarà così anche quest’anno con un momento di condivisione promossso dall’ARLeF a Udine, oggi 26 settembre, dalle 10 alle 18, davanti al Palazzo comunale, in via Lionello, con un gazebo e la presenza di volontari che distribuiranno, gratuitamente, materiale informativo e gadget. E come ormai da tradizione, appuntamento sulle frequenze di Radio Onde Furlane (90Mhz per la maggior parte del Friuli, 90.2 Mihz in Carnia e in streaming all’indirizzo www.ondefurlane.eu), che alla Giornata dedica alle 13.30 una trasmissione speciale, condotta da Marco Stolfo. Interverranno Sixto Molina, capo del Segretariato della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie del Consiglio d’Europa, Sabrina Rasom, vicepresidente del NPLD (Rete europea per la promozione della diversità linguistica), Vicente Climent-Ferrando, ricercatore dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona e del consorzio MIME (Mobility and Inclusion in a Multilingual Europe), Gabriele Iannaccaro, linguista dell’Università di Milano Bicocca e Michele Gazzola, ricercatore dell’Università di Lipsia.