Ikarus, cinquanta eventi per valorizzare la nostra fascia confinaria

“Il ringraziamento da parte mia va agli organizzatori di questo festival che, sono sicura, avrà successo e avrà il merito di valorizzare una parte della Regione che ha un grande fascino, sia dal punto di vista paesaggistico che storico e culturale”. Così l’assessora regionale alla cultura Tiziana Gibelli, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione del festival Ikarus (Integrazione, Cultura, Ambiente, RUrale, Sostenibile) che si è tenuta il primo settembre nella sede della Regione ad Udine. A presentare la genesi, gli obiettivi e i temi che faranno da filo conduttore del festival (al via il 7 settembre dal rifugio Pelizzo sul Matajur) è stato il sindaco di Stregna, comune capofila del progetto, Luca Postregna. Ikarus è quindi un evento che coniuga arte (musica, teatro, arti figurative), una fruizione sostenibile della natura, la valorizzazione delle produzioni locali dell’artigianato e dell’agricoltura avvalendosi anche di partnership di privati, e delle peculiarità linguistiche che caratterizzano il territorio. Su quest’ultimo aspetto sono intervenuti Loris Basso dell’Ente Friuli nel mondo e Luigia Negro, presidente provinciale dell’SKGZ (Slovenska kulturno gospodarska zveza), entrambi partner del progetto. Fra i meriti di Ikarus, ha insistito Negro, c’è quello di aver voluto valorizzare il patrimonio linguistico sloveno di questi territori e la sua dimensione transfrontaliera, lo dimostrano il patrocinio dell’Ufficio della Repubblica slovena per gli sloveni del mondo e d’oltreconfine e dei comuni sloveni dell’Alta valle dell’Isonzo.
Ikarus infatti è finanziato grazie all’aggiudicazione dei fondi di un bando del MiBACT (“caso raro e grande merito dell’organizzazione” ha affermato Gibelli) e – ha sottolineato Postregna – si avvale della collaborazione di più di 50 partner (fra cui Skgz ed Sso, l’Istituto comprensivo Paolo Petricig di San Pietro e la Kmečka zveza) e oltre 60 patrocini fra cui anche quello del Novi Matajur.
Quanto al programma, illustrato sempre dal sindaco di Stregna, la partenza è fissata per il prossimo 7 settembre, alle 18 al rifugio Pelizzo sul Matajur (Savogna), con il melting pot musicale senza confini della Barcelona Gipsy Balkan Orchestra. Si prosegue fino al 17 ottobre con 51 eventi, tutti gratuiti, attraverso prati, boschi e borghi da (ri)scoprire lungo la fascia confinaria seguendo uno dei fili conduttori del festival: l’European Green Belt. Si toccheranno quindi i territori di Taipana, Resia, Chiusaforte, Dogna, Lusevera, Attimis, Nimis, Faedis, Drenchia, San Pietro al Natisone, San Leonardo, Pulfero, Capriva, Prepotto, Dolegna del Collio, San Floriano, Cormons e – ovviamente – Stregna. Camminate ed escursioni adatte a tutti con guide naturalistiche esperte, i ‘ Concerti del gusto’ fra musica classica e contemporanea che accompagnerà le degustazioni dei prodotti tipici, il Kamishi bike, il teatro in bicicletta tradotto dalla cultura giapponese e portato nelle piazze e nelle borgate dei paesi, la commistione di immagini, narrazioni, foto e disegni animati dal vivo de ‘Il mare nel bosco’. E ancora le storie del museo dell’arrotino di Resia, i concerti nel bosco, mostre e installazioni permanenti. Con la conclusione, il 17 ottobre a Tribil Superiore (Stregna), luogo simbolo della castanicoltura delle Valli del Natisone.
Il programma completo è consultabile sul sito internet www.ikarusfest.eu dove è possibile anche prenotare il posto per gli eventi. La prenotazione, vista la normativa anti-covid, è infatti obbligatoria e i posti sono limitati.

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