Domenica 22 aprile, nel pomeriggio, al Museo della gente della Val Resia a Stolvizza è stato presentato l’ultimo lavoro editoriale del Museo, il libro “Il pievano don Odorico Buttolo e altri sacerdoti in Val Resia – Frammenti di storia resiana”. Si tratta del libro storico sulla vita e l’opera di don Odorico Buttolo Ploc, la cui casa natale è proprio quella ove, dal mese di ottobre dello scorso anno, ha sede il museo.
La figura di don Odorico Buttolo, la cui bibliografia è presente già in diverse pubblicazioni, poco nota in valle ma nota agli studiosi di Resia, è stata così illustrata anche al pubblico presente in sala.
Il libro oltre ad illustrare la sua vita e le opere spirituali offre uno spaccato sulla storia di Resia e non solo, dalla fine del Settecento alla prima metà dell’Ottocento.
Il Buttolo nacque a Stolvizza il 19 aprile del 1768 dove iniziò anche il suo percorso formativo. Studiò poi anche a Roma, fatto alquanto raro all’epoca per i nostri sacerdoti, e svolse la sua missione in alcune parrocchie in Carinzia e poi, negli ultimi anni di vita, fu pievano a Resia fino al 1845, anno in cui morì.
Il libro riporta anche il suo “dizionarietto” redatto su richiesta dell’udinese Girolamo Asquini comprendente numerosi termini ed il Padre nostro. Il Buttolo ebbe modo di venire a contatto con diversi studiosi tra i quali, nel 1841, I. I. Srednevski.

Durante la presentazione si sono susseguiti vari interventi. Il parroco don Alberto Zanier ha ringraziato per il lavoro svolto in quanto esso rappresenta uno spaccato della storia valligiana ed ha sottolineato la figura aperta di don Odorico Buttolo che conosceva diverse lingue.
Giorgio Banchig, del circolo don Eugenio Blanchini, grazie al quale è stato possibile stampare il volume, ha illustrato le figure dei sacerdoti, quali il Blanchini ed il Buttolo che, nelle nostre valli, hanno avuto un ruolo significativo per più aspetti.
Sandro Quaglia, che ha curato il libro, ha ripercorso, con l’ausilio di diapositive, i momenti più salienti della vita del Buttolo e le parti più significative del libro.
Il pomeriggio è stato allietato dalle note dell’organista del duomo di Venzone mentre Luigia Negro ha letto il testo del vangelo di Luca “I due discepoli di Emmaus”, redatto a cura di don Buttolo e pubblicato, nel 1852, nella rivista culturale “Slovenska bčela”.
Sempre per ricordare il pievano Buttolo, giovedì 19 aprile, giorno della sua nascita, è stata celebrata in pieve a Prato la messa da requiem secondo l’uso di allora. Durante la funzione sono stati cantanti anche canti in resiano.