È scontro tra Comune di San Pietro e Provincia di Udine. Motivo del contendere il destino della Casa dello studente nel capoluogo valligiano. Il ‘college’, utilizzato ora in parte dall’Istituto bilingue dopo lo sgombero – nel 2010 – della sede di viale Azzida, è stato gestito finora dall’Ente di Palazzo Belgrado che lo aveva destinato ad ospitare i convittori del Convitto Nazionale Paolo Diacono. Ora, anche in virtù di un accordo sottoscritto dall’amministrazione comunale precedente guidata dal sindaco Tiziano Manzini, la struttura dovrebbe essere restituita interamente al Comune che, quindi, dovrebbe accollarsi tutte le spese di gestione. Una scelta che, in tempi di tagli agli enti locali e di bilanci ridotti all’osso, non era piaciuta all’attuale sindaco Mariano Zufferli. Lo scorso giovedì 17 luglio, si è quindi tenuta, al fine di trovare una soluzione condivisa fra i due enti, un’apposita seduta della commissione bilancio del Consiglio provinciale. Alla riunione sono stati sentiti il sindaco Zufferli e l’attuale rettore del Convitto Paolo Diacono Oldino Cernoia. Della commissione, inoltre, fa parte (all’opposizione della maggioranza Pdl-Lega nord) anche Fabrizio Dorbolò, consigliere provinciale di Sel e capogruppo di minoranza a San Pietro che, su questa questione, ha sostenuto le richieste del sindaco. La riunione però si è conclusa senza che venisse trovata una soluzione condivisa. L’intento ribadito dalla Provincia è stato quello di “liberarsi” al più presto dei costi di gestine della struttura. Una scelta corroborata anche da quanto espresso dal rettore del convitto che si è detto di fatto impossibilitato a sfruttare la struttura proprio per la compresenza nello stesso edificio della bilingue. In realtà, dicono i bene informati, anche qualora non ci fosse la coabitazione – comunque a termine – con l’Istituto bilingue, la struttura non potrebbe ospitare più di 25 convittori, essendo sprovvista delle certificazioni necessarie per superare quella soglia. Di qui, ci ha spiegato Zufferli, la scelta del Comune – di fronte alla chiusura della Provincia che non intende assolutamente prolungare la propria gestione del college – di proporre un ulteriore tentativo di mediazione. “Ci impegneremo a gestire la struttura per 450 giorni – spiega il primo cittadino di San Pietro -, il tempo necessario per terminare i lavori di ristrutturazione (di cui si attende a breve l’assegnazione dell’appalto ndr) sulla sede dell’Istituto bilingue di Viale Azzida. Da quel momento in poi, una volta trasferiti gli alunni della bilingue, vorremmo che la Provincia – o l’Ente che ne dovesse assumere le competenze in materia di edilizia scolastica per le scuole secondarie – si impegnasse sin da ora a riprenderne la gestione.” Una scelta non facile questa, dice il sindaco di San Pietro. “Sarà in ogni caso un impegno oneroso per il Comune, il nostro intento è comunque quello di mantenere lo stesso bilancio che abbiamo adesso senza aumentare l’incidenza delle imposte comunali”.
College di San Pietro, sulla gestione è scontro fra Comune e Provincia
